YUBI: in Giappone alla scoperta delle luci perdute.
L’UNO si separa, i DUE lo riuniranno. Un TERZO della Valle e i NAKAMA dell’Oltre giungeranno nel Tempo della Rinascita per accompagnare i Degni. Il tramonto dei giorni bui sarà segnato dall’alba delle QUATTRO luci: YUBI risorgerà e l’antico potere tornerà a regnare.
Nell’antico Giappone due villaggi all’interno di una valle sono in conflitto da secoli. Rukea- lo spirito della paura - alimenta la loro rivalità e si nutre dei loro sospetti, in attesa di conquistare il tempio di Yubi al centro della valle, ultimo ostacolo al regno dell’oscurità. Ichiro e Rui, due ragazzi appartenenti ai villaggi rivali, vengono scelti da Shiro - lo spirito della scimmia - per ritrovare le quattro luci del tempio di Yubi andate perdute: soltanto il loro potere potrà fermare Kaeru e riportare la pace nella valle.
Con l’aiuto del buffo pollo Tori e di due magiche armi – lo Scrigno della Luce e il Pennello della Parola – i due ragazzi dovranno superare mille insidie e difficoltà e si troveranno ad affrontare l’ostacolo più grande che si nasconde nel loro cuore: la diffidenza e la mancanza di fiducia reciproca. Riusciranno a conquistare le quattro luci, vincendo le loro incomprensioni e le trappole di Kaeru, per salvare la valle da un terribile conflitto?
Guidati dagli spiriti delle luci, Ichiro e Rui impareranno lentamente a fidarsi l’uno dell’altra, “uscendo” dai loro pregiudizi e aprendo il cuore all’accoglienza “dell’altro”, per scoprire il legame che supera le rivalità e costruisce un mondo nuovo: l’AMICIZIA.
La storia che funge da cornice narrativa del sussidio estivo per grest, estate ragazzi e oratorio estivo è stata scritta da Lorenzo Giol e adattata per le scenette giornaliere da Gilberto Ruzzante e Riccardo Bergo. La drammatizzazione ha caratterizzato in modo più ampio o diverso i luoghi, episodi e personaggi, al fine di consentirne la realizzazione anche senza grandi mezzi e di integrare tutti gli aspetti formativi che sono alla base del progetto educativo del sussidio estivo.
Che dite?!?! È arrivato il momento di preparare il nostro Oratorio Estivo e di farci sorprendere dalla saggezza di antiche civiltà giapponesi e far vivere ai nostri bambini e ragazzi la grande avventura che ci farà ri-scoprire il senso dell’amicizia, ma soprattutto della Grazia di avere degli amici.
Oragiovane mette al centro del proprio Progetto Educativo per i grest, estate ragazzi e oratorio estivo 2018 il tema dell’Amicizia. Si tratta di un argomento molto ampio, presentato in tanti contesti differenti e in mille modi diversi; noi vogliamo però trattare questo tema a partire dal concetto di Grazia di Dio. La parola “Grazia” è suggerita da papa Francesco come il cuore del tema della GMG del 2018: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio” (Lc 1,30).
Oggi è più che mai urgente proporre in uno strumento importante come un sussidio estivo, itinerari formativi centrati su parole ed esperienze che esprimano dei “fondamentali” condivisi per la vita di ogni persona, in particolare per la vita dei più giovani. Anche se attraverso momenti di paura, fatica e fragilità, essi sono chiamati a progettare e operare scelte ispirate ad accoglienza e ospitalità sia nei confronti di se stessi sia nei confronti di ogni “altro”.
Nel Progetto del sussidio estivo per GREST estate ragazzi di quest’anno, alcuni di questi “fondamentali” sono raccolti attorno ai verbi “Incontrare”, “Camminare”, “Conoscere” e “Scegliere”. Ognuno di essi verrà a sua volta declinato in ulteriori quattro parole che tracceranno le 16 tappe del percorso dell’oratorio estivo.
Nelle Scritture la “Grazia” esprime l’atteggiamento di Dio nei confronti dell’umanità e di ogni essere umano e dunque è la sua attenzione e la sua cura per tutti i suoi figli, ovunque essi si trovino e per qualsiasi “diversità” essi si caratterizzino. Potremmo dire che la “Grazia” è l’Amicizia di Dio stesso, e dunque è anche la forza che Egli dona alle donne e agli uomini per attraversare ogni “paura” e per diventare e rimanere amici tra di loro.
Proprio alla luce della parola “Grazia”, i quattro verbi elencati più sopra assumono un nuovo significato. Per i cristiani, infatti, è in Gesù Cristo che la “Grazia” di Dio si manifesta pienamente: ad ogni persona è rivolto l’invito ad accogliere il dono della Grazia e quindi ad “Incontrare” Gesù e il suo sguardo, a “Camminare” con Lui, a “Conoscere” le Sue parole e Suoi gesti e, infine, a “Scegliere” di rimanere con Lui.
Progetto Formativo e Finalità Settimanale del Sussidio Estate Ragazzi Grest 2018
Le 4 tappe fondamentali del Progetto educativo 2018 del sussidio estivo proposto da Oragiovane sono più che una semplice rassegna di dimensioni ideali dell’amicizia ma vogliono essere quasi un invito a mettersi alla prova, a riscoprire il dono dell’amicizia o delle amicizie, a darsi da fare per tessere in ogni luogo e con ogni persona delle relazioni che si ispirino ai “fondamentali” dell’amicizia.
Ecco le 4 parole-chiave e le 16 tappe da realizzare durante il GREST estate ragazzi:
1- INCONTRARE
L'incontro è il primo passo dell'amicizia.
L'amicizia non nasce da un calcolo ma, in modo misterioso, dal desiderio grande che è nel cuore di ogni persona, di "gettare ponti", di guardarsi negli occhi, di scambiare una parola, di stringere mani, di ridere insieme, di condividere felicità e tristezza.
Per questo gli "incontri" sono cercati, attesi, temuti; incontrare è meraviglia, paura, rischio, avventura. Dobbiamo concederci tempi e spazi per incontrare le persone ma soprattutto per incontrarle con il cuore, cioè con tutto noi stessi (con le azioni, con i sentimenti e con l'intelligenza).
Finalità: Dare spazio alle azioni, ai sentimenti e alle ragioni dell' "incontrare".
1.Meraviglia: Ogni incontro smuove dall’indifferenza, ogni amicizia provoca sorpresa e gioia. La meraviglia è spontanea ma è pure un atteggiamento da educare.
2.Paura: Come ogni “novità”, un potenziale amico non suscita solo curiosità ma anche diffidenza e timore. Sono sentimenti da vivere fino in fondo perché rivelano il mistero che ogni incontro porta con sé e la fragilità di cui ciascuno è costituito.
3.Rischio: Fare amicizia interpella la libertà delle persone. Ad incontrare qualcuno si corre il rischio di… ma ne vale decisamente la pena!
4.Avventura: Meraviglia, Paura e Rischio sono gli ingredienti fondamentali dell’Avventura che nasce dagli incontri con le persone. Non resta che… avventurarsi con coraggio e passione!
Tra le mille suggestioni che la parola “Amicizia” può suscitare vogliamo proporvene 5 allo scopo di precisare ulteriormente la prospettiva educativa attorno alla quale il Progetto per GREST estate ragazzi è articolato.
1. L’Amicizia non è una cosa da dare per scontato.
“Amicizia” è una parola immediatamente comprensibile per tutti. Ma non è una parola “ovvia”. Essa merita di essere messa a fuoco per essere, da una parte, valorizzata (ogni persona può essere un “buon” amico) e, dall’altra, sottratta alla banalizzazione. Più in profondità, è un tema che consente di comprendere un bisogno fondamentale del nostro tempo: quello di dare (e ridare) significato alle relazioni, di tessere rapporti umani “autentici”, di abilitare la capacità di incontro, di accoglienza, di prossimità, di farsi prossimo. Il tema dell’Amicizia ricorda che le relazioni umane sono importanti e preziose, estremamente belle ma anche delicate, da vivere in allegria ma anche con impegno e serietà. C’è l’esigenza e l’urgenza di educarsi ed educare ad atteggiamenti come la sincerità, la fiducia, la gratuità, la fedeltà… e ancora la condivisione e la com-passione.
2. L’amicizia è il fondamento di ogni cosa
Perciò l’Amicizia è il cuore delle comunità (cristiane e civili); è come il lievito che fa fermentare la pasta, come il cemento che tiene insieme le diverse parti, come l’aria che si respira… ma spesso si rischia di scordarne l’importanza perché viene data per scontata. Se la sua carenza o assenza è fonte di tristezza, diffidenza e rivalità, la sua presenza è invece un punto chiave da cui ripartire per ridonare significato allo stare insieme a vari livelli (famiglia, quartiere, città, nazione, ecc.) e in diversi ambienti (scuola, sport, tempo libero, lavoro, ecc.).
Per approfondire l’espressione evangelica che papa Francesco ha proposto per la Giornata Mondiale della Gioventù 2018 (“Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio”, Lc 1,30), e che è alla base del tema formativo del sussidio estivo di quest’anno proposto da Oragiovane, si può notare che le espressioni “Non temere” e “Grazia” possono essere comprese e proposte anche tramite la stessa parola “Amicizia”.
• È proprio degli amici rassicurare e invitare a non aver paura; la loro stessa voce o presenza ridonano tranquillità. La vicinanza e l’amicizia del Padre prendono corpo in Gesù ed è assicurata dalla presenza viva dello Spirito, il Consolatore.
• Se avere amici può apparire come una cosa “normale”, avere dei veri amici è spesso percepito come un privilegio, una sorta di benedizione, una “grazia” appunto, cioè qualcosa di immeritato, un dono che riempie il cuore di serenità e su cui contare sempre.
• Nello stesso tempo, la “grazia” che l’amico rappresenta, diventa un invito a comportarci bene a nostra volta, al meglio delle nostre possibilità. L’amico, anche senza chiederci nulla, ci stimola a dare sempre di più, a migliorarci. La “grazia” della sua presenza diventa per noi un “compito” dolcissimo e insieme impegnativo. La “grazia” dunque è “dono” e, insieme, “compito”.
• Più in profondità, la “grazia” di Dio è Dio stesso e il suo desiderio di essere talmente vicino all’uomo da diventare egli stesso uomo; è la Sua benevolenza, il suo chinarsi sull’umanità e su ogni singolo essere umano (così come fa il “buon samaritano”).
• Ancora, la Grazia è la misericordia e il perdono di Dio, è l’abbraccio del Padre, l’affidamento del Figlio, l’Amore dello Spirito, il respiro stesso di Dio.
• La Grazia, potremmo dire, è la mentalità e l’azione di Dio, è la matrice di tutto quanto esiste, la “carta fondamentale” della realtà e di tutte le creature.
• È la mappa della libertà dell’uomo (non assoluta e “dispersiva” ma impegnata e orientata…).
La Grazia è dunque l’Amicizia di Dio! “Grazia” significa che siamo invitati (nel rispetto della nostra libertà) a costruire l’Amicizia sul modello dell’azione di Dio nei nostri confronti.
e prefazione al sussidio “YUBI – I Custodi delle Luci”
a cura di
Mons. Bruno Forte
Arcivescovo Metropolita della Diocesi di Chieti-Vasto
Un grande amico di Gesù: è così che potremmo definire l’Autore del Vangelo secondo Giovanni. Affermando di essere il “discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?»” (v. 20), si presenta così: “Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera” (Gv 21, 24). Di lui Pietro chiede a Gesù: “Signore, e lui?”. E Gesù gli risponde: “Se voglio che egli rimanga finché io venga, che importa a te?” (vv. 21-22). Con questo Gesù non vuol dire che quel discepolo non sarebbe morto (v. 23), ma che è per eccellenza il discepolo dell’attesa, proteso all’incontro con l’Amato, andato a prepararci un posto nel seno del Padre.
Già questa discrezione nel parlare di sé ci fa intravedere una delle caratteristiche più belle dell’amicizia: l’amico accompagna, ma non invade; è sempre pronto ad aiutare, ma non crea rapporti di dipendenza; viene incontro, ma desidera soprattutto camminare insieme con l’amico, nella gioia della reciprocità e nell’impegno della condivisione. Il discepolo amato presenta i tratti dell’audacia e della tenerezza che i veri amici sono capaci di avere (è l’unico che resta ai piedi della Croce) e vede l’invisibile, perché guarda con gli occhi dell’amore. Soprattutto, sa fidarsi rispondendo all’invito di Gesù: “Venite e vedrete”. Prima va, poi vedrà! L’amico guarda al futuro custodendo nel profondo la grazia dell’incontro da cui l’amicizia iniziò. Perciò egli fissa nell’agenda del cuore i momenti decisivi dell’amicizia, ricordando perfino l’ora che ne segnò l’inizio: “Erano circa le quattro del pomeriggio”. Incontrare l’amico e decidere di camminare con lui sono due volti dell’esperienza, esigente e bellissima, che è l’amicizia…