il giovane è la concreta incarnazione della possibilità di far vivere al di là della tua morte il frutto della tua presenza nel mondo. Infatti egli è il futuro già presente che illumina con la speranza i tuoi sogni non realizzati a condizione però che l'educazione che gli offri sappia aprirlo all'amore alla vita;
la vita nel giovane fiorisce solo se il desiderio che la nutre incontra il limite disegnato dall'amore e intessuto dalla Fede, dai valori, dalle norme e dai modelli di chi ha assunto la cura della sua educazione;
il giovane ha il diritto e il dovere di essere l'autentico protagonista della sua vita ovvero della progettazione e della costruzione della propria persona. Per questo tu devi operare perché egli possa lottare vittoriosamente contro il drago che vorrebbe legarlo alle dipendenze e che impediscono la crescita della sua coscienza, della sua libertà e della sua autonomia;
il giovane ha diritto ad avere memoria, a poter sentire nella profondità del suo essere che la sua vita si colloca all'interno del fiume del tempo della storia e che il suo presente gli è stato donato dalla vita delle persone che lo hanno preceduto, così come la sua vita dovrà donare il presente a quella delle persone che lo seguiranno;
il giovane per poter donare futuro alla sua vita e al mondo deve avere sogni che gli consentano di scoprire la rotta che può trasformare la sua vita in una irripetibile avventura di senso;
il giovane ha diritto alla felicità, alla libertà e alla felicità del gioco per poter scoprire che il presente non è immutabile, che il dolore può aprirsi alla gioia, la disperazione alla speranza e l'odio all'amore. Perché il gioco aiuta a scoprire che le cose possono essere diverse da come sono se vengono collocate nella gratuità dell'essere come ogni gioco autentico sa fare;
il giovane ha diritto di incontrare nella sua vita parole fedeli, a scoprire che la parola può creare vita e accompagnare l'emancipazione della condizione umana anche nelle situazioni in cui essa sembra irredimibile e irrecuperabile;
il giovane ha diritto al silenzio per poter ascoltare crescere l'erba, ovvero per poter sentir scorrere nel mondo la promessa dell'amore che si fa vita e i passi della morte che arretra;
il giovane ha il diritto e il dovere di imparare a restituire i doni che riceve nella sua vita attraverso l'educazione ad una solidarietà che gli faccia scoprire che egli può costruire autenticamente se stesso soltanto nella compagnia della condivisione con l'Altro;
il giovane ha il diritto di incontrare nella sua vita la rivelazione del Volto di Dio.