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200 anni con Don Bosco, “uomo di fiducia” | |
200 anni con Don Bosco, “uomo di fiducia” Il tema educativo dell'estate ragazzi 2015 (Kaleidos - Oltremare. Ciurma!) è la “fiducia”. È un tema strategico per gli animatori e i formatori: infatti, non si può educare senza dare e ricevere fiducia. Ce l’ha insegnato in particolare un uomo straordinario: Don Bosco. Vediamo come. I veri educatori sono degli autentici “esperti di fiducia”. Ma più semplicemente essi sono innanzitutto delle persone che stanno realizzando in pienezza la propria umanità. Non sono dei superman: sono piuttosto capaci di ispirare serenità ed equilibrio e la loro presenza rassicura ed incoraggia. Ad educatori così ci si può “affidare”; a chi ci dà fiducia noi tutti siamo pronti a consegnare la nostra fiducia. Non è un tema scontato, anzi, è il punto-chiave per ricominciare – sì, ancora una volta! – a parlare di educazione e a mettere in campo autentiche pratiche educative. Non si vive bene senza avere nessuno di cui fidarsi e nemmeno senza ricevere fiducia dagli altri. Un bambino si fida spontaneamente dei suoi genitori e delle persone che si prendono cura di lui, ma è gravissimo tradire la sua fiducia: Gesù direbbe che chi “scandalizza” un bambino merita solo una macina da mulino legata al collo! I bambini erano amati da Gesù proprio perché incarnano la semplicità e la bontà che stanno alla base di un rapporto di fiducia tra persone. I bambini sono l’immagine della fiducia e vanno custoditi, educati e amati con la fiducia dei loro animatori. Don Bosco era veramente un “esperto di fiducia”. Per i giovani egli ha dato tutto e ogni sua scelta è stata motivata dal bene dei suoi ragazzi: «Io per voi studio, per voi lavoro, per voi vivo, per voi sono disposto anche a dare la vita». Don Bosco, “uomo di fiducia”, le ha davvero inventate tutte per i suoi ragazzi. Ogni sua iniziativa nasceva dalla sua immensa “creatività” educativa ed era alimentata dalla scelta fondamentale di stare sempre dalla parte dei giovani, di dare loro sempre piena fiducia: ospitalità (don Bosco dava da mangiare e da dormire a ragazzi che non avevano nulla!), gite per i ragazzi che erano in carcere, alfabetizzazione di base, scuole di ogni tipo, formazione professionale in numerosi settori lavorativi, contratti con le aziende per trovare concretamente lavoro ai giovani, ecc. Per don Bosco, in ogni giovane, anche “il più disgraziato” è possibile trovare almeno “un punto accessibile al bene”. Questa fiducia, donata in modo testardo e spesso contro ogni logica di apparente buon senso, si è dimostrata decisiva. Quest’anno, in occasione delle celebrazioni per i 200 anni dalla nascita di don Bosco, il superiore dei Salesiani, don Angel Artime, invita gli educatori a rimettere al centro della loro azione educativa il “cuore pastorale” che animava “il santo dei giovani”, rinnovando la scelta di “stare con” e “dalla parte” dei giovani specialmente i più poveri. L’itinerario formativo proposto nel sussidio estate ragazzi Kaleidos - Oltremare, Ciurma!, nasce dalla consapevolezza che Don Bosco ha lasciato un’eredità preziosissima, che non va né trascurata né annacquata. Per i giovani e per i loro educatori il messaggio è chiaro: crescere ed essere felici è una questione di affidamento. In altre parole, potremmo dire che ad essere figli si impara, così come si apprende l’essere madri e padri. |
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